Il tuo profumo

Ricordo ancora il tuo profumo.
Dopo tutto questo tempo…
Ho sentito addosso ad uno
E, mi ha riportato indietro nel tempo.

Dove io, ancora bambina,
Aspettavo con ansia il tuo arrivo.
Quando ancora, non conoscevo,
La crudeltà del mondo esterno.

Poi, è nato il primo figlio,
Per coronare il nostro amore.
E nel dubbio, chi amavo di più,
L’ho chiamato col tuo nome.

Tutto prometteva bene.
A breve, è nato anche il secondo.
Ma non abbiamo previsto la malattia…
Ti ha portato via, il tuo debole cuore.

E oggi,
Dopo tutti questi anni…
Ho sentito addosso ad uno,
Il tuo profumo.

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Tutto è e niente c’è

Amore è per sempre?
«Una volta si diceva “per sempre”. Ci si credeva, e ci si impegnava a restare insieme, nella buona e nella cattiva sorte. Io e mio marito siamo insieme da 52 anni, e ci vogliamo ancora molto bene. Ci siamo impegnati, abbiamo avuto le nostre difficoltà, ma le abbiamo superate con fiducia. Ora le coppie durano sempre meno. Entrambi i nostri figli sono separati, e due nostre nipoti, sposate da pochi anni e con bimbi piccoli, sono già in seria crisi. Perché l’amore dura sempre meno?» L’amore di coppia è vulnerabile, e tende a morire rapidamente, innanzitutto perché sono cambiate le priorità: l’“io” è più importante del “noi”. Il diritto alla felicità è più forte dei doveri che il vivere in coppia comporta. E se “io” e “noi” sono in conflitto, ieri vinceva il noi, oggi vince l’io. Oggi la libertà, il piacere fisico, la felicità sessuale, la soddisfazione e la gratificazione personale sono più importanti del progetto di coppia e di famiglia con figli. L’unica certezza è l’Io, in una società dove aumentano esponenzialmente i single, sempre più connessi e sempre più soli, che s’incontrano a volte solo per far sesso. Il lato oscuro di questa polarizzazione sul piacere fisico è la frustrazione del bisogno di attaccamento e di amore, che attiva un senso profondo, e a volte devastante, di solitudine. Ne sono spia la crescente depressione, e l’uso crescente di droghe e forme diverse di dipendenza che vanno a surrogare un bisogno profondo di appartenenza, sempre più frustrato.
Oggi la ricerca dell’amore passione, sull’onda di un’attrazione fisica travolgente, è la priorità di chi è giovane e di chi si sente giovane. Ma anche di chi, stufo di una vita piatta, noiosa, prevedibile, frustrata e insoddisfatta, sente e vede l’innamoramento come la più piacevole “autoterapia” antidepressiva. A basso costo, anche, finché lo “sturm und drang” emotivo e gli sfaceli familiari che a volte ne conseguono non presentino conti vertiginosi, economici oltre che affettivi.
E’ cambiato il codice sociale: in società sempre più fluide, la famiglia ha assunto forme ameboidi. Entrare ed uscire da una famiglia è sempre più accettato come “normale”. Ma la rarefazione degli affetti, l’instabilità delle relazioni, il rischio che i figli vengano usati come armi improprie e come proiettili per ferire a fondo il partner separato rendono molto inquieta anche la “normalità” delle separazioni. Certo, molto dipende dalla qualità delle persone. Ci si può separare mantenendo relazioni civili ed educate, o ancora affettuose, ed essere genitori anche migliori, rispetto a quando si era insieme. Ma per molti figli la separazione crea cicatrici emotive permanenti, in cui si radica una sostanziale sfiducia nell’amore. Per cui, divenuti adolescenti e poi adulti, si preferisce avere relazioni di sesso, tenendo il cuore in frigorifero.

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