Vivere alla giornata

Guardando avanti spesso si perde il presente. Pensiamo sempre a quello che faremo tra un mese, un anno, dieci anni… Pure la casa, a meno che non sei ricco sfondato, devi pensare di pagare una vita intera. Pensiamoci bene! Vi rendete conto che comprando un alloggio noi dobbiamo essere legati a vita, non solo al lavoro che stiamo svolgendo al momento dell’acquisto, ma anche al luogo in cui abbiamo comprato.
In un certo senso provo invidia verso gli zingari (mi riferisco a quelli onesti), almeno loro vivono alla giornata. Vanno dove porta il cuore, hanno una casa che gli permette di spostarsi tranquillamente da un luogo all’altro.
Certo, direte voi: chi ti vieta di fare la stessa vita? Mah, secondo me, o si nasce così o… per intenderci, il talento non è una cosa acquisita, o c’è o non c’è, ecco la stessa cosa. Nel caso mio, come in quello di maggior parte delle persone, devo adattarmi a quello che, secondo la società, è normalità.
Si nasce, si cresce, si invecchia con uno schema già definito. Certo alcune persone, me compresa, cambiano la città, tante anche il paese, ma poi..? Comunque rimangono legate al posto d’arrivo.
Anche le vacanze sono ben programmate. Dobbiamo prenotare a gennaio quello che faremo ad agosto. E il biglietto dell’aereo? Più anticipi meno paghi. Pure i figli non vengono più come un dono di Dio, ma sono i genitori a decidere quando devono arrivare. Se potessero, sceglierebbero anche il sesso del bambino.
L’unica cosa che non è mai programmata è la malattia, l’incidente, l’incendio… Quelli sì che arrivano senza nessun preavviso. Proprio per questo sarebbe giusto vivere alla giornata, perché nessuno di noi sa, quando po’ accadere una disgrazia.

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