Tutto è e niente c’è

Amore è per sempre?
«Una volta si diceva “per sempre”. Ci si credeva, e ci si impegnava a restare insieme, nella buona e nella cattiva sorte. Io e mio marito siamo insieme da 52 anni, e ci vogliamo ancora molto bene. Ci siamo impegnati, abbiamo avuto le nostre difficoltà, ma le abbiamo superate con fiducia. Ora le coppie durano sempre meno. Entrambi i nostri figli sono separati, e due nostre nipoti, sposate da pochi anni e con bimbi piccoli, sono già in seria crisi. Perché l’amore dura sempre meno?» L’amore di coppia è vulnerabile, e tende a morire rapidamente, innanzitutto perché sono cambiate le priorità: l’“io” è più importante del “noi”. Il diritto alla felicità è più forte dei doveri che il vivere in coppia comporta. E se “io” e “noi” sono in conflitto, ieri vinceva il noi, oggi vince l’io. Oggi la libertà, il piacere fisico, la felicità sessuale, la soddisfazione e la gratificazione personale sono più importanti del progetto di coppia e di famiglia con figli. L’unica certezza è l’Io, in una società dove aumentano esponenzialmente i single, sempre più connessi e sempre più soli, che s’incontrano a volte solo per far sesso. Il lato oscuro di questa polarizzazione sul piacere fisico è la frustrazione del bisogno di attaccamento e di amore, che attiva un senso profondo, e a volte devastante, di solitudine. Ne sono spia la crescente depressione, e l’uso crescente di droghe e forme diverse di dipendenza che vanno a surrogare un bisogno profondo di appartenenza, sempre più frustrato.
Oggi la ricerca dell’amore passione, sull’onda di un’attrazione fisica travolgente, è la priorità di chi è giovane e di chi si sente giovane. Ma anche di chi, stufo di una vita piatta, noiosa, prevedibile, frustrata e insoddisfatta, sente e vede l’innamoramento come la più piacevole “autoterapia” antidepressiva. A basso costo, anche, finché lo “sturm und drang” emotivo e gli sfaceli familiari che a volte ne conseguono non presentino conti vertiginosi, economici oltre che affettivi.
E’ cambiato il codice sociale: in società sempre più fluide, la famiglia ha assunto forme ameboidi. Entrare ed uscire da una famiglia è sempre più accettato come “normale”. Ma la rarefazione degli affetti, l’instabilità delle relazioni, il rischio che i figli vengano usati come armi improprie e come proiettili per ferire a fondo il partner separato rendono molto inquieta anche la “normalità” delle separazioni. Certo, molto dipende dalla qualità delle persone. Ci si può separare mantenendo relazioni civili ed educate, o ancora affettuose, ed essere genitori anche migliori, rispetto a quando si era insieme. Ma per molti figli la separazione crea cicatrici emotive permanenti, in cui si radica una sostanziale sfiducia nell’amore. Per cui, divenuti adolescenti e poi adulti, si preferisce avere relazioni di sesso, tenendo il cuore in frigorifero.

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Dopo anni di matrimonio

Sai quante volte al giorno resto in silenzio immaginandoti di fronte a me? Sempre bellissima, con i capelli sciolti oppure legati appena in su mentre lavi i piatti a casa con quel grembiule che ti rende cosí dolce. Poi immagino di avvicinarmi a te, di abbracciarti dolcemente e di darti un bacio, poi la tua voce mi lascia in silenzio… Io amo la tua voce, quando racconti un fatto che ti piace, quando canti, è bellissimo sentirti quando parti con una bella risata. Si ma te ne accorgi…certo che te ne accorgi…io quando parli ti spoglio con gli occhi fino a che rimani senza niente…stupenda… per queste e mille altre cose io non potrò mai stare lontano da te.

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